#Estate 

Sentivo le cicale anche di giorno, il grande caldo non dava pace. Il caldo di per sé ha anche un suo suono, lo scintillio della luce che si infrange sulle spighe e le brucia. Tra le spighe ci abbiamo camminato, abbiamo annusato i fiori e scostato le ortiche. Ma questa estate non ha avuto pietà, né per i fiori, né per le ortiche.

Solo radici secche che entrano nei sandali e pungono i piedi. Anche loro sanno che sarà la nostra ultima stagione qui. 

Un’ altra fase di una vita che si chiude.

Tu sei nata qui piccola mia. 

Eri dentro di me mentre guardavo queste colline, mentre le tortorelle si cercavano e volavano sopra di noi. 

Non so piccola mia come si insegni l’addio, non so come dirti che queste colline che abbiamo tanto amato non saranno più così vicine e accessibili.

Qui è nata la tua trisnonna e la tua nonna acconpagnava il suo papà con il trattore per falciare i rami che oggi tu raccogli e dare posto ai vitigni e all’uva profumata. 

Il tuo papà, tra queste colline astigiane si perdeva, così come il mio sguardo al di là di esse, oggi, ripensando ai momenti felici trascorsi insieme; a quella civetta bianca che apparse all’improvviso e che fu accecata dai fari della macchina e volò via veloce, al tuo respiro profondo e la calma che accompagnava queste giornate.

Difficile dire addio, non so come farò a dirtelo, ma saprò insegnarti a trattenere i ricordi e ti accompagnerò in una nuova distesa di fiori e ortiche.

Zaira

Per #aedidigitali #Estate 

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